LA DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE


1.Grandi differenze di densità

La parte di superficie terrestre abitata stabilmente dagli uomini si chiama ecumene: oggi questa comprende la quasi totalità delle terre emerse, anche quelle meno ospitali. 
Le diverse aree dell'ecumene non sono popolate in modo omogeneo:
  • L'80% della popolazione mondiale vive nell'emisfero settentrionale, tra i 20° e i 4° gradi di latitudine, un'area che nel complesso comprende non più del 60% delle terre emerse
  • Il 20% dell'umanità vive nell'emisfero meridionale, suddiviso in tre vasti continenti separati tra loro da vasti oceani.
La media mondiale è di 46 abitanti per chilometro quadrato.La densità varia da un paese all'altro del medesimo continente e varia anche all'interno di uno stesso stato.

2.Il ruolo dell'ambiente
La differente distribuzione della popolazione sul territorio può dipendere da fattori ambientali.
Nel passato le aree preferite sono state le pianure attraversate dai fiumi, le zone poco distanti dai mari, a clima temperato o monsonico dove vi era spazio sufficiente per consentire grandi concentrazioni di popolazione.
Ancora oggi la maggioranza della popolazione vive nella fascia temperata, nelle regioni monsoniche dell'Asia sudorientale e in quelle alle medie latitudini europee e americane.

3.Il ruolo delle migrazioni e delle città
La disomogeneità della popolazione è dovuta anche all'evoluzione storica.In America, Australia e Nuova Zelanda le grandi migrazioni degli europei tra i secoli XVI e XIX hanno lasciato un'impronta nelle numerose città che hanno fondato lungo la costa. Proprio lo sviluppo delle grandi aree urbane è stato dal XVIII secolo il fattore che più ha favorito elevate concentrazioni di popolazione.





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